Il viaggio del rompighiaccio Laurier nell’Artico canadese

 Il rompighiaccio Sir Wilfrid Laurier della Guardia Costiera canadese salpa da Victoria ogni estate con destinazione l’Artico, per lo meno l’area che fa capo allo stato nordamericano. Il percorso è davvero affascinante anche se ricco di insidie, visto che si attraversa il vasto Golfo dell’Alaska per poi giungere alle Isole Aleutine, a quasi tremila chilometri di distanza, quindi non certo una passeggiata. Si tratta dell’inizio di una missione che ha la durata di diversi mesi. Il Laurier è stato progettato e costruito proprio per rispondere in maniera efficace ai rigidi freddi del viaggio artico: questa imbarcazione, infatti è lunga ottantatre metri e pesa addirittura 3.800 tonnellate. Inoltre, la sua potenza nello spezzare la resistenza dei ghiacci viene data dai tre motori diesel che generano un’energia impressionante.

Il mistero delle navi fantasma Erebus e Terror

 È stata descritta come una delle principali storie dell’orrore dell’Inghilterra vittoriana: due imbarcazioni con ben 129 uomini a bordo e con la migliore tecnologia dell’epoca a disposizione, svaniscono nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. Le ricerche delle navi “fantasma” sono durate oltre un secolo e uno degli ultimi tentativi di ricostruire la verità risale allo scorso mese: ma nessuno è ancora riuscito a rinvenire la Erebus e la Terror, due mezzi praticamente gemelli che partirono per il loro ultimo viaggio in direzione del Polo Nord. Nel 1845 il capitano della British Royal Navy, John Franklin, riunì gran parte dei suoi migliori uomini per una missione che era volta a svelare i misteri del celebre Passaggio a Nord-Ovest; la spedizione di Franklin non era certo la prima ad addentrarsi in una simile avventura, ma sicuramente è quella meno celebre.

Al Polo Nord in barca a remi: l’impresa è tutta britannica

 Il Polo Nord può vivere l’ennesima giornata storica, un trionfo in cui ci ha messo fortemente lo zampino il settore nautico: in effetti, l’avventuriere britannico Jock Wishart e il suo team sono entrati di diritto nei record ieri dopo aver percorso ben cinquecento miglia a bordo di una barca a remi, spesso in difficoltà per le pericolose collisioni con gli iceberg imprevedibili del Circolo Polare Artico. Si tratta dei primi uomini che compiono un’impresa simile, il Polo Nord magnetico non era mai stato violato dopo una navigazione in queste gelide acque. L’evento conferma, comunque, che il riscaldamento globale sta producendo effetti visibili anche a queste latitudini, visto che è stato più semplice solcare un mare solitamente ghiacciato e impervio. L’obiettivo era ambizioso, ma in questo caso ha trionfato sicuramente la grande forza di volontà. Il nome dell’imbarcazione, Old Pulteney, diventerà quindi famoso, come è stato possibile arrivare fino a questo punto?

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